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Introduzione alla Universal Windows Platform e allo sviluppo per Windows 10
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Windows 10 rappresenta il primo sistema operativo che unifica in uno solo differenti tipi di approcci: le stesse app possono girare su desktop, tablet, telefono, IoT, Xbox e, attraverso gli HoloLens, anche in un ambiente olografico.
Tutto questo è possibile grazie ad una convergenza di tutti i differenti sistemi operativi verso una sola codebase, con opportune personalizzazioni per assorbire e supportare le differenti peculiarità che contraddistinguono le differenti tipologie di piattaforme: un solo store, un solo modo di sviluppare le app e un sistema che consente di adattare layout e controlli in base al device, ottimizzando lo spazio in relazione al differente tipo di interazione che contraddistingue l'accoppiata mouse+tastiera per i desktop, il touch per tablet e smartphone, Kinect per l'Xbox, l'interazione 3D per gli ologrammi e così via.
Le premesse per gli sviluppatori sono molto interessanti e vengono racchiuse all'interno di un solo nome: Universal Windows Platform.
Gli sviluppatori più attenti ai trend non hanno di sicuro perso le Universal App: si tratta di una prima convergenza, introdotta con Windows 8.1 Update 2 e Windows Phone 8.1, che consente di creare due applicazioni che condividono parti di codice e UI, semplificando lo sviluppo di applicazioni che girano su tablet e smartphone.
La Universal Windows Platform in realtà è molto di più: l'app è realmente una, a differenza delle Universal App, dove ne vengono compilate due, e viene distribuita attraverso uno store unificato, girando su un runtime unificato, disponibile su piattaforme differenti.
In questo nuovo approccio è importantissimo il lavoro che è stato fatto dal team di Windows, che questa immagine spiega in maggior dettaglio.
In precedenza la convergenza era a livello di API (parzialmente), non a livello di store e non a livello binario: ogni piattaforma, infatti, aveva il proprio runtime e il proprio store.
A partire da Windows 10, quindi, possiamo concentrarci su un ambiente unico: questo non vuol dire che ciascuna piattaforma non sarà ottimizzata per seguire le proprie caratteristiche, né tanto meno che come sviluppatori siamo obbligati a supportarle tutte. Sarà possibile, infatti, decidere di sfruttare caratteristiche avanzate disponibili solo su una piattaforma, piuttosto che decidere di non rendere disponibile un'app all'interno di una piattaforma che pensiamo non sia supportata al meglio.
Windows 10 introduce diverse novità, attese da tanti. Per prima cosa, c'è il ritorno dello Start Menu (con un modello ibrido, che combina Live Tile e men classico) e della possibilità di gestire le app (tutte, anche quelle distribuite attraverso le store) in finestra.
In realtà, Windows 10 per desktop è un perfetto ibrido tra le funzionalità introdotte da Windows 8.x e quelle disponibili in precedenza con Windows 7. Windows 8.x ha introdotto questo nuovo tipo di app, chiamate prima Metro e poi Modern, offrendo un approccio duplice all'utilizzo delle app: da un lato, le normali app desktop di Windows, con finestra ridimensionabile e tutto quello a cui siamo abituati; dall'altro, le app Modern, che vanno solo a tutto schermo e sono utilizzabili meglio con il touch.
Con Windows 10 questa dicotomia è stata spezzata e le app sono tali, a prescindere da come sono create e con quale runtime vengono eseguite.
Tutte le applicazioni possono stare in una finestra ridimensionabile a piacere, senza forzare l'utente ad avere app in full screen, ma con la flessibilità di poter gestire (touch o meno) tutte le app come ci pare.
Una funzionalità molto interessante, che è specifica per i device ibridi (come il Surface di Microsoft), che funzionano sia come tablet che come normali notebook, in funzione dell'uso che vuole farne l'utente, è chiamata Continuum. Si tratta di una feature che adatta l'UI del device in base al fatto (o meno) che l'interazione principale avvenga con il touch, o con mouse+tastiera. In questo scenario, ad esempio, lo Start Menu va in full screen, così come le app lanciate, e lo spazio tra i controlli sullo schermo aumenta, per supportare meglio il touch.
Questa funzionalità sarà disponibile anche per Windows 10 Mobile (il nuovo nome della edizione di Windows 10 per i telefoni e i tablet sotto gli 8'', che succede a Windows Phone): sarà possibile, con il proprio telefono, avere uno schermo collegato (anche in wireless) e poter lanciare le app e fare multitasking vero e proprio.
Essendo le app Universal (cioè disponibili sia su tablet/desktop che su smartphone), l'UI si adatta in automatico ed è possibile sfruttare l'applicazione al massimo, quasi come se la stessimo lanciando da un normale desktop. Windows 10 Mobile, essendo Windows 10, supporta nativamente anche l'uso di mouse e tastiera e, più in generale, condivide con Windows 10 "desktop" lo stack relativo ai driver, alla rete e così via, semplificando economie di scala in ambito di produzione di software specifico per queste esigenze.
Continuum per gli smartphone arriverà nel corso dell'anno, grazie al rilascio di nuovi telefoni con hardware apposito, in grado di supportare questo scenario.
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